martedì 18 gennaio 2011

Tra patate lesse e letture...

Si potrebbe dire che la mia mattina é stata fruttuosa, il libro cominciato ieri é quasi finito.
Adesso riposa sul poggia-braccio del divano e il verde del velluto, il bianco della pelle, lasciano libero l'ardore sfumato,giallo e grigio, forse con macchie marroni, della copertina dove si legge, sotto al nome dell'autore, il titolo, "La profecia 2013".
Bel libro, cominciato ieri sul metró che da San Sebastián de los Reyes mi portava a Madrid e quasi finito, ne rimangono una manciata di pagine.
Uno di quei libri che, iniziati, non puoi lasciare, te lo impedisce qualcosa che non é soltanto curiosita di vedere come va a finire: é curiositá d'entrare totalmente nella storia, nel vissuto di quei personaggi fittizi che t'hanno accompagnato come fosse gente incontrata davvero lungo il filo sottile della fantasia reale.
É la voglia di non perdersi il finale, anche ed ovviamente. Di non lasciare l'isola di Patmos dopo errabondi giorni a Samos o in quel paesino dell'Albania dove m'é venuta una gran voglia di riposare, almeno durante un tempo: Saranda, il teatro greco di Butrint...
Strane magie escono sotto forma di parole da questo libro.
Una é sicuramente quella che mi spinge a lasciar tutto da parte e terminarlo; l'altra é la sconvolgente profezia della fine di questo nostro pazzo mondo attraverso le lettere di Jung...insomma, una serie di interessanti vicende che mi hanno e che seguono conquistandomi.
Quando finiró di leggerlo, resterá un altro vuoto, come sempre dopo la pioggia di idee che mi dá incontrarmi con la parola scritta per poi doverla riporre nello scaffale della biblioteca per comincire un altro viaggio verso altre righe.

Ma adesso vado a preparare il pranzo: un'insalata campera che ha per ingrediente base patate lessate, leggermente calde, tiepide, alle quali si unisce la freschezza del cetriolo e dei pomodorini cherries, entrambi tagliati a dadini piccoli. E poi la potenza saporita e odorosa del peperone, rosso e verde, tagliato a striscioline sottili. Poi olive verdi a rondelle per rialzarne il profumo e tonno a tocchetti, non sminuzzato, per favore...
Il tutto condito con una vinagrette, basica: tre parti d'olio e una d'aceto....
Ho fatto il pane. Ancora svolazza per la casa, dalla cucina al salone, senza ritegno, l'amorevole gusto della sua fragranza antica.
Ghiaccio dormicchia e sogna sul tappeto che ricorda un prato verde, erba morbida sotto i piedi.
Ed io, ancora incantata, vado a preparare il pranzo, il cibo che, come ogni giorno, é una promessa d'amore.
Saluti e baci... 

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