sabato 15 gennaio 2011

Cercando Godot...

"É cosí, le anime inquiete non vivono mai in pace e non è che mi piaccia molto, ma in effetti, da sempre, ho dovuto fare i conti con il mio essere così...a volte invidio, sai, quelli che riescono a vivere persino nella monotonia dell'anima, nell'incoscienza dell'esistere perchè, diciamocelo,vivono molto meglio, in pace direi, una pace che,invece che aspettare alla fine dei secoli dei secoli, cominciano a sperimentare qui, appoggiandosi vagamente alle loro certezze, che magari certezze non sono, ma aiutano a non porsi domande...
Chi vive in confusione sempre, come me per esempio, cercando sempre qualcos'altro, non mi dirai che vive bene...perchè non accontentarsi mai, mi dico spesso?
Abbiamo molte più cose di quelle che molta gente potrebbe sognare in tutta la vita...e quel che manca, è talmente irreale che non so nemmeno spiegare come possa mancare...se non c'è, o non esiste, come può mancare?"
 
Oggi comincio cosí, forse con un po' di disordine mentale, il post, con uno stralcio di mail, una di quelle poche certezze quotidiane, insieme alle telefonate di mia sorella, che mi accompagnano e sulle quali, sempre, so che posso contare. Perchè a volte bastano queste piccole cose, come una telefonata o una mail, per non sentirsi del tutto soli.
Anche questa sensazione di solitudine della quale spesso scrivo e semino concetti, forse è soltanto così personale ed individuale che risulta persino difficile da spiegare ad occhi distratti che non la vedono o a cuori leggeri che non la vivono: eppure, almeno per me, è qualcosa di così concreto che persino le parole, nel cercare di mettere nero su bianco, o rosso su grigio come in questo caso, appaiono quasi inconsistenti, meno reali di quel che per me è la sensazione stessa.
Strano, vero? O quanto meno difficile da intendere pienamente. 
Il fatto è che a volte, direi spesso, mi sento completamente isolata dal mondo e nemmeno so spiegare se è una condizione fisica, di distanza dalla vera e propria modernizzazione data la posizione geografica in cui mi trovo, o se invece, al contrario, è davvero soltanto una posizione rarefatta della mia anima che, anche nella confusione totale, continua a sentirsi e ad essere sola.
Mi succede da sempre. Anche quando il mio lavoro era la gente, anche allora vivevo questa stessa, inconcepibile destrezza umana: l'iolamento dal resto della vita, la totale assenza di compagnia, nonostante l'empatia col mondo che sempre mi ha accompagnato.
Quindi, mi dico, sarà che sono così. Sarà che vivo sola la dipendenza da fattori esterni a me. Sarà la mia normalità essere incapace di sentire, intorno, il calore umano estraneo, a parte, come sempre dico, quelle poche persone che, nonostante la difficile essenza del mio essere, continuano, per amore e con amore, a seguire costantemente e docilmente i miei passi che se ne vanno di qua e di là, che non danno modo di fermarsi a riposare.
Quello sì, nonostante le mie corse, do spazio alla contemplazione degli eventi e del mondo, soprattutto di quel mondo naturale che è l'unico, ancora, a darmi qualche allegria emozionale.
E nemmeno so perchè, in questa domenica mattina in cui il cielo è pulito da ogni nube dubbiosa, io stia qui a raccontare la meraviglia delle mie incongruenze umane, la metamorfosi dell'anima che cerca sempre un infinito troppo lontano, troppo distante dalla piccola realtà vitale.
Perchè anche se me ne andassi, se il posto cambiasse, sono sicura che, da qui a un tempo quasi delimitabile, starei di nuovo insoddisfatta.
Se volessi scherzare e continuare a prendermi poco sul serio potrei affermare, ridendo, che il genio della lampada che vive in me, ha sempre bisogno di nuovi stimoli per praticare le sue magie.
Ma dentro di me non c'è nessun genio, magari un folletto insoddisfatto che cerca nelle scintille di nuovi fuochi, un altro tipo di calore...ma sarà un'altra storia...
Saluti e baci... 

Y yo renaceré...

http://www.youtube.com/watch?v=xY1m-Dpp3Tg        "Io rinascerò
cervo a primavera
oppure diverrò
gabbiano da scogliera
senza più niente da scordare
senza domande più da fare
con uno spazio da occupare
e io rinascerò
amico che mi sai capire
e mi trasformerò in qualcuno
che non può più fallire
una pernice di montagna
che vola eppur non sogna
in una foglia o una castagna
e io rinascerò
amico caro amico mio
e mi ritroverò
con penne e piume senza io
senza paura di cadere
intento solo a volteggiare
come un eterno migratore...
e io rinascerò
senza complessi e frustrazioni
amico mio ascolterò
le sinfonie delle stagioni
con un mio ruolo definito
così felice d'esser nato
fra cielo terra e l'infinito
ah...
così felice d'esser nato
fra cielo terra e l'infinito..."
 
Giá...non ce l'ho fatta proprio, ho dovuto scrivere tutte le parole perchè è una sensazione strana quella che riempie oggi i ruscelli che dal cuore corrono verso il mare o, capovolgendosi, corrono verso i sentieri lungimiranti del cielo...
Perchè oggi, sí, nonostante il calendario rifiuti compararsi col clima, oggi sembra proprio primavera...dicono che in Gran Canarias stanno fiorendo mandorli e ciliegi, i fiori sono sbucati dalle gemme sbucciando, contro il tempo, le scorze dure dei rami e sono lí, misteri di ció che sará.
Siamo andati al parco con Ghiaccio che, nonostante i suoi dieci anni, é sempre arzillo come un passerotto caduto dal nido, zampetta e corre.
C'è uno spiazzo, nel parco, con la sabbia: secondo me, anche nella sua memoria, quando siamo lí tornano i ricordi della spiaggia e delle corse che facevamo, lui ed io, come amici per sempre in una vita che, invece, per sempre non é...
Tante volte parlo di lui, di Ghiaccio, che mi fa compagnia nelle lunghe ore silenziose e riesce persino ad interrompere il mio silenzio e i miei pensieri scorrazzando nelle pieghe piú recondite e profonde dei miei stati d'animo: lui non ha tradito, non tradiscee non lo fará mai.
Gli voglio cosí bene...tanto bene come se fosse parte del mio stesso cuore...
E mentre Ghiaccio corre e a modo suo sogna un mare che non c'é, ci siamo promessi un fine settimana a Valencia, se il tempo regge e sfida le furie proclamate dell'inverno...
Cosí il mare sará, non solo nei ricordi; sará acqua tra le dita e sabbia nelle scarpe...finalmente...
Saluti e baci...