mercoledì 28 dicembre 2011

Lá dove solo vive il cuore...

Mica ci posso credere che domani saró a casa...a casa...non quella dove abito, dove vivo, dove pulisco o cucino, dove incontro e non mi incontro, dove c'é José, certo.
Ma lui starebbe in ogni posto dove si possa stare insieme, lo so e la certezza mi inorgoglisce.
Ma la casa, quella della radici, non é questa e non lo sará mai.
Perché la mia strada parla un'altra lingua, beve un altro caffé e cuoce la pasta come si deve.
La mia casa é tra le nebbie del nord anche se, come tutti i Padani, vivo con quest'onda dentro che mi trascina verso il mare.
Io, marinaio d'acqua dolce, lungo Po e Ticino, Naviglio e Lambro, ho ripulito dal cuore sporcizie e disinganni, ora qui, di nuove sulle rive di un fiume, il Manzanares...
Ma la mia casa é lá dove le strade sono piú strette, il dialetto non urla quasi piú, le mie emozioni si esprimono nella lingua di tutti.
Dove la nebbia giá é soltanto principio e il cielo é grigio e freddo.
Dove il giorno e la sera si confondono e si scambiano i colori...e le albe nascono prima e i tramonti danzano nel rumore.
La mia casa é lá dove scorre la vita della Katis, tra deserti e grandi spazi, lacrime e sorrisi, sforzi e soddisfazioni.
La mia casa...domani arrivo!
Saluti e baci

lunedì 26 dicembre 2011

Sole giallo, cielo blu...

Anche se fai finta di niente.
Anche se dici che natale é un giorno in piú alla fine di un calendario sgualcito.
Anche se accendi l'albero senza crederci del tutto...e poi prepari la cena della vigilia e il pranzo di natale.
E stai tutta la mattina a preparare il tronchetto: monti la panna, prepari il pan di spagna e lo bagni con la coulis di frutti di bosco, e lo ricopri di cioccolato. E cerchi l'agrifoglio...e dici, é un giorno come gli altri...no, non lo é...
E ti ritorna in mente un sole pallido o a volte la neve quando si usciva in cortile e i primi fiocchi cadevano leggeri, in silenzio, senza disturbare botti e canti.
E ti ritorna in mente la notte magica in cui svegliavi tua sorella, é ora Katis...Gesú Bambino é arrivato, ho sentito un rumore...
E i, giochi all'alba, scoperti nel cuore della notte santa, erano giá gonfi di sbadigli ,ma persisteva la magia e la dolcezza dello sguardo della nonna, liquido d'azzurro, come le sue pupille.
E poi della mamma che almeno quel giorno si svegliava quando il sole giá aveva fatto capolino o la neve, dipende...
Guarda cosa m'ha portato Gesú Bambino...e il carbone te l'ha portato? Noo...che sono stata buona...
Chissá perché, solo mi tornano in mente i ricordi dell'infanzia, solo quelli tra i tanti di tanti natali di una lunga vita.
E ancora oggi che natale é giá passato, mi sento addosso quella strana nostalgia che non so dire se sia tristezza o magone o semplice malinconia...non so, ma li vedo tutti qui, ballare intorno a me i volti e i sorrisi di chi non c'é piú, di chi giá é andato via, verso un natale perenne, forse...chissá...
Saluti e baci....

venerdì 23 dicembre 2011

...O é Natale tutti i giorni...

Ma quanto tempo é passato?
Cinque mesi, lunghi di attese e giorni, tanti giorni, a volte stanchi e pigri, a volte illusi e disillusi, incantati nelle sorprese che regala ed ha giá dato il tempo.
O anche disillusi, certo.
Amici che vanno e vengono, gente che rimpiangi e rimpiange, che spera senza lottare o lotta con una debole scintilla di speranza.
Ma persone, sí e sempre.
Esseri umani che tengo, nonostante tutto, come clips appiccicate al cuore, nei pensieri lontani e remoti. O nell'asciutto persistere di lacrime seccate...
"Ma il tempo prende...il tempo dá...corriamo sempre verso quella direzione...che senso abbia, se ne ha avuto...chi lo sa..."
Resoconti? No, non sono abituata a fare i conti con il tempo. Ho pagato i miei debiti alla vita: adesso soltanto gioisco o piango, ma senza rimpianti e ripensamenti. Quel che é fatto é fatto, i conti e le somme le fará la storia, mia e di ognuno. Non io. Giá no.

Il ghiaccio si é sciolto, il sole fa scintille sulla brina delle foglie secche. Sono i primi giorni dell'inverno e la pace serena della casa ritrovata accompagna guardinga i miei passi. Si appesantiscono le immagini, i respiri sono lenti ed il cuore gonfio di una gioia antica e rinnovata....perché presto torno a casa, quella casa che parla la mia lingua, la lingua dei poeti. Quell'attesa di naviganti partiti e mai tornati. Io invece torno.
Naufraga e marinaia di vallata, torno a casa per pochi giorni, sempre troppo pochi...

E poi c'é Natale, dietro l'angolo c'é giá la festa.
Mia sorella dice sempre che il Natale é finito nel 2004, che ormai non é piú festa, ma solo un giorno in piú, uno degli ultimi del calendario di un anno che va via, sobrio e leggero.
E forse ha ragione, forse é proprio finito in quell'anno il Natale: quello dei profumi e balocchi, quello che anche da grandi era l'infanzia...forse sí...
Ma io che continuo a festeggiarlo preparando la festa nella mia cucina e poi apparecchiando la tavola come se tutto fosse rimasto uguale, prego qualche dio perché a tutti sia concesso almeno un Natale come uno dei tanti, uno qualsiasi, di quelli che ho potuto vivere io...e poi mi ripeto e mi ripeto, instancabile, nel cuore e nel vento, "o é Natale tutti i giorni o non é Natale mai..."
...Buon Natale...
Salutie baci...http://youtu.be/KVeRexhheVE