martedì 8 gennaio 2013

Piovviginando sale....

Il cielo sembra uno straccio umido e grigio che racchiude in sè una specie di tormento, come una prigione dalla quale non sai scappare.
Noia e nebbia si danno la mano, senza paura, sapendo di essere quasi sorelle: pregano e piangono insieme.
E le loro lacrime, invece d'essere un'intuizione, si stendono pietose su di noi in questo giorno umido e freddo.
Chi ha detto che l'inverno è bello? Io no, indubbiamente!
Il silenzio è interrotto solo dalla musica che, però, non disturba: appare come in una fusione, tra il niente ed il silenzio solo poche note.

Una diga di goccioline che inciampano nel cielo compatto...sembra di pane... quel pane "ciccoso" dimenticato in una busta di plastica!

Portata a cercare quel mare mancante...non sono mie le parole. Quasi tremo davanti alla capacità di alcuni di spiegare con poche pennellate di sintassi e grammatica un concetto reale o un'idea
Deo gratias che ci sono questi esseri speciali della cui comunità non faccio parte se non spiritualmente.
Io per spiegare e spiegarmi ho bisogno di fogli chilometrici, di tonnellate d'inchiostro. Di vocabolari dei sinonimi e contrari e di mille e mille ripensamenti.

Oggi è il compleanno di Ghiaccio. E già sono dodici anni insieme.
Come potrei trovare, anche in questo caso, le parole per dirgli grazie?
Perchè lui sì è una scoperta quotidiana, un insieme di grazia capricci testardaggine e dolcezza e amore totale, sentimenti e capacità ai quali non siamo avvezzi noi, gli esseri umani.
Quelli perfetti. Quelli che decidono il bene ed il male. Quelli che dichiarano nella retorica la loro superiorità, non certo negli atti.
Invece loro, e Ghiaccio per me in particolare, dicono tutti non avendo dono di parola.
E per fortuna a volte: evitano le promesse evanescenti, le bugie, le anomalie e disfunzioni del verbo.
E un altro anno è andato Ghiaccio, anche per te amico mio...certo tu lo sai quanto sei importante e conosci i miei sorrisi e la gioia di saperti con me. E quanto ti voglio bene, anche quello sai, certo.

E mentre la mattina si perde piano, vorrei solo lasciare un attimo di sogno nella fatiscenza di questo cielo che non ha voglia di aprirsi nemmeno per caso.
Ci sono tanti progetti che frullano e macinano nella mia testa. Uno in particolare spero diventi presto sicurezza e non solo una timida speranza...e non ne parlo per scaramanzia!
Ma fortemente vorrei che si slacciasse dalle stringhe dell'irreale per toccare terra e poi tornare a decollare, però carico di idee profumate che non saranno più concetto, ma realtà.
Ojalá!
Saluti e baci...